T R I C O L O R E
Tricolore Italiano
"Il passato e il futuro ci uniscono"
Scudo Tricolore
 
 
Del Partito monarchico

Una precisazione

al Presidente dell'associazione "Tricolore"

Bergamo, 12 ottobre 2005

Caro Presidente,

vorrei ricondurre il confronto fra le nostre opinioni sulla questione del “partito monarchico” alla sostanziale convergenza che le accomuna, anziché ai dettagli che sembrano differenziarle.
Che la presentazione estemporanea di liste elettorali sia improponibile, io non l’ho mai messo in dubbio.
Solo una volta, se non erro nel 1990, quando Roberto Vittucci Righini si cimentò nella prima contesa uninominale per sindaco di Torino, mi lasciai entusiasmare, lo chiamai pubblicamente “avvocato coraggio” e lo appoggiai mandandogli per la tempestiva pubblicazione sul suo mensile un lungo articolo sul referendum istituzionale.
Purtroppo, andò male (credo che non si superò l’1%) e allora, proprio perché stimavo la persona e l’idea, compresi che non era quella la strada giusta. Non si può combattere con il fucilino ad aria compressa contro la bomba atomica! Le esperienze successive hanno confermato questa conclusione, per quanto io mi sia sempre prestato volentieri a sostenerle (ricordo il caso di Sanremo) per un senso di solidarietà verso gli amici che le avevano intraprese.
Condivido dunque quello che considero, più che altro, un amichevole consiglio dei Principi a non sprecare energie in una direzione improduttiva e anzi controproducente.
Intendo però sottolineare, ed è questo che mi preme, che il fiorire (periferico, scoordinato, abnorme) di queste iniziative è il sintomo certo di un fermento, di un’impazienza, di una smania d’azione che aspetta solo una mano forte ed autorevole per essere incanalata.
La linea dell’impegno culturale e benefico è sicuramente ben scelta e la Persona del Principe Emanuele Filiberto di Savoia (nell’immagine - ndr) che la sta portando avanti sta dimostrando una forza di propulsione notevole.
Collegando fra loro i due fattori or ora evidenziati, mi sembra evidente che la vigorosa pubblicizzazione dell’opera del Principe Ereditario, eventualmente integrata, sul terreno della storia più recente, dal riesame dei due fondamentali eventi dell’8 settembre 1943 e del 2 giugno 1946, assorbirebbe le impazienze e le ambizioni personali dispersive, indirizzandole verso obiettivi più concreti, come, ad esempio, il rientro al Pantheon delle Salme dei Reali ancora in esilio.
La “politica”, in senso stretto, può attendere. Su ciò sono d’accordo. Ma ritengo necessario non dimenticare che la Storia del novecento (inevitabilmente) confina con la politica.

Franco Malnati

Emanuele Filiberto

 
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